Il Ponte di Veja
- sentieri segreti
- Apr 16, 2019
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C'è un luogo, sconosciuto ai più, tra le silenziose montagne a Nord di Verona, dove storia e natura si mescolano in un connubio speciale riportandoci agli albori di quella che, un tempo, era la vita delle popolazioni antiche.
Ci troviamo sulla strada che da Negrar porta a Sant'Anna d'Alfaedo, nel Parco Naturale della Lessinia.

In questo periodo dell'anno, la natura ha iniziato a ridestarsi mostrando tutto il suo splendore, ci accoglie in ogni angolo con tappeti di fiori azzurri e primule selvatiche gialle.
Appena lasciato il parcheggio, poco dopo località Crestena, imbocchiamo subito il sentiero che lentamente scende e ci porta verso uno dei gioielli di queste montagne.
Lì in una piccola valle silenziosa, nascosto tra i boschi di castagni si può ammirare il Ponte di Veja, uno spettacolare arco naturale di roccia ammonitica e di strati calcarei.
Il Ponte di Veja è una struttura che in antichità costituiva l'ingresso di un'enorme grotta carsica, successivamente la lenta e continua azione erosiva del corso d'acqua, che ancora oggi scava questo luogo, ne decretò il crollo.

Lascia senza parole l'imponenza e la maestosità di questo monumento che la natura ed il tempo hanno deciso di regalarci: un arco ad un'unica campata lungo 52 metri e largo 23, con un'altezza che varia dai 24 ai 29 m ed uno spessore che va dai 9 agli 11 m, misure che ne fanno uno dei ponti di roccia più belli e più grandi d'Europa.
Ai lati del ponte e sotto l'arcata si aprono alcune grotte, importanti non solo per gli oggetti storici rinvenuti ma anche per la particolarità dell'ambiente che si è venuto a creare: parliamo della grotta dell'Orso che conserva un equilibrio costante tra temperatura e umidità e che ospita una colonia di pipistrelli, meta tutt'ora di archeologi e speleologi; e la grotta dell'Acqua, dov'è presente una sorgiva naturale che alimenta il corso d'acqua che scende a valle e che permette la vita di crostacei, molluschi ed anfibi che ben hanno saputo adattarsi alle buie condizioni di vita delle caverne.

Ma il Ponte di Veja non è solo uno straordinario esempio di architettura naturale ma anche un affascinante ed importante sito archeologico, quando si parla di lui si parla anche della vita che ne è sorta attorno. Notevoli sono stati i resti archeologici ritrovati di epoca risalente a prima dell'ultima glaciazione che hanno permesso di conoscere la fauna che popolava questi luoghi assieme all'uomo preistorico, le grotte circostanti, inoltre, hanno consentito di capire come in passato questo sito fosse frequentato da una comunità abile nella lavorazione della selce, nella produzione di frecce, punte ed aghi e nel commercio.
Un luogo che parla di storia e di natura, è questo il Ponte di Veja; al suo cospetto immersi nel silenzio, non si può non provare un senso di soggezione nonché di rispetto verso queste rocce che hanno visto il mutare dell'ambiente circostante ed il passare delle ere.


Il pensiero corre alle genti che hanno attraversato questo luogo, a chi ha vissuto dentro queste caverne e alle leggende che sono nate attorno ad esso, un luogo dove la realtà si mescola con la superstizione. Si narrano storie che parlano di crudeli esseri fatati, che rapivano i neonati dalle loro culle nelle notti di fitta foschia per gettarli giù dal ponte così da metter fine alla loro giovane vita mortale; di struggenti amori quale fu quello di Cèreo e Veja che qui trovarono la morte oppure storie di antichi riti pagani legati al ciclo lunare, dove le streghe si ritrovavano per ballare nude sopra il ponte e si dice che il ponte stesso sia stata un'opera del diavolo.
Una delle tante storie vorrebbe che anche Dante Alighieri, fermatosi in contemplazione davanti all'enorme volta del ponte, vi trovasse spunto per descrivere Le Malebolge dell'inferno della Divina Commedia.
Che sia verità o fantasia non ci è dato sapere, quello che possiamo sapere è ciò che questo luogo sa trasmettere: un'energia particolare, un'energia ancestrale che riporta alla terra ed alle nostre radici più profonde. C'è chi afferma che il ponte sia un portale energetico, ossia un punto dove la terra emana una particolare e potente vibrazione energetica positiva.
Potremmo definirlo un luogo di potere, non a caso ricordiamo che spesso la presenza di tali portali è associata a fonti naturali d'acqua, come nel nostro caso lo è la sorgiva presente nella Grotta dell'Acqua, o a fiumi sotterranei; sempre secondo alcuni studi, la presenza di una struttura ad arco in pietra, qual è il ponte di Veja, costituirebbe un punto di accumulo energetico naturale, non c'è da meravigliarsi perciò se attorno a questo luogo siano sorte leggende e storie fantastiche che, forse, come spesso accade, potrebbero nascondere un fondo di verità.

L'energia della terra, delle rocce, degli alberi, chiunque può percepire la particolarità di questo luogo antico.
Personalmente posso dire che lì, nel silenzio della natura, il tempo sembrava essersi fermato, quasi cristallizzato, la sensazione certa di un radicamento solido e sicuro alla madre terra, di connessione ed appartenenza, quasi una linea diretta con tutto ciò che mi stava attorno, questo mi ha trasmesso il ponte di Veja: protezione e sicurezza, pace e tranquillità, come se sotto l'arco millenario di quello splendido gigante, nulla e nessuno al mondo potesse mai toccarmi.
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