Il canto della Conocchia
- sentieri segreti
- Dec 21, 2023
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L’Italia bella da scoprire è anche un comignolo che fuma ed una donna anziana che fa il pane. È un vicolo nascosto dove danze prendono vita al suono di antiche melodie. Ed in questi vicoli di pietre e sudore, riecheggiano ancora quelli che sono i canti dei nostri nonni. Canti quasi dimenticati, ma che tornano nella memoria collettiva per ricordarci quanto una comunità fosse unita nel bene e nel male.
Ci troviamo in Salento.

“Fimmene, Fimmene” è una canzone per, e sulle donne. È una critica sfacciatamente politica alle condizioni di lavoro e alle violenze sessuali. Quando si canta o si ascolta la canzone, il cuore si commuove, gli occhi lacrimano, nel corpo si attiva la connessione con il grembo materno e la memoria ancestrale. Le donne nascono con tutti gli ovuli che produrranno nella loro vita, quindi gli ovuli che sono diventati te erano vivi dentro tua madre, quando era

ancora nel grembo di tua nonna! Questa è una relazione speciale che tutti noi abbiamo con le nostre antenate, indipendentemente dal nostro sesso.”
Una descrizione perfetta di ciò che scatena interiormente l’antico canto salentino (dal sito italianfolkmagic), che inevitabilmente ci ricongiunge alle nostre antenate, ma anche alle donne che ci sono vicine, in un canto unico di libertà ed indipendenza.
Una melodia che inizia lenta, che entra nella testa e ti porta in trance verso una musicalità crescente che sfocia in un ritmo da tarantella che, dall’emozione raccolta iniziale, ti trasporta in una danza senza tempo.
Autrice dell'articolo: Cardone Valentina. Ricercatrice e divulgatrice di folklore, magia, stregoneria, antropologia, energie stagionali. Fondatrice della congrega StregoniaCoven ed autrice dei libri: A piedi scalzi per il mondo, Le figlie delle Streghe, Anche le streghe raccontano storie, My hygge spirit.
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