Eremo di San Bartolomeo in Legio
- sentieri segreti
- Apr 23, 2020
- 2 min read
Updated: Aug 16, 2021
Tra le comunità montane della Maiella e del Morrone c’è il comune di Roccamorice, un pittoresco borgo abruzzese in provincia di Pescara, ed è da qui che inizia il breve viaggio che conduce sino alla scoperta dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio.

Il percorso, denominato “S”, che conduce sino all’Eremo, è breve e semplice da affrontare; si snoda dapprima attraverso querce e felci per poi aprirsi sulla valle del Morrone dove la vista, spaziando a tutto tondo, non può che stupirsi e meravigliarsi del panorama che cambia così velocemente ed intensamente.
Brullo e rurale, avvolto dal silenzio e dalla natura rigogliosa, il sentiero procede sino ad un’apertura nel terreno roccioso, una galleria che scende in pochi scalini sino a farvi giungere dinanzi alla struttura dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio.
La sua origine è pressoché sconosciuta e si ipotizza sia stato fondato prima dell’anno Mille.
Venne restaurato intorno al 1250 da Pietro dal Morrone, futuro papa Celestino V, che vi si stabilì intorno al 1274 per alcuni anni. Nel corso del 1300 l’Eremo venne progressivamente abbandonato.
L’eremo è ubicato a mezza costa sul versante a solatio del Vallone di Santo Spirito ed è costruito sotto un ampio tetto di roccia. La struttura non lascia lo sguardo indifferente anzi…è stupefacente!

Avanzando in questo corridoio, scavato da un lato nel fianco della montagna ed aperto nell’altro verso la valle, si scorge la balconata da cui partono due scale, una delle quali denominata Scala Santa. Si arriva poi dinanzi alla facciata della chiesa che presenta in cima due affreschi del XIII secolo: una Madonna col Bambino e un Cristo benedicente.
Varcata la soglia lo sguardo coglie subito la presenza di un piccolo e semplice altare cinquecentesco con sopra la statua lignea ottocentesca di San Bartolomeo. Alla sinistra dell’altare c’è una porticina che conduce alla zona abitativa dell’eremo, mentre alla sua destra una piccola nicchia raccoglie dei libri e, sul lato opposto ad essa troviamo invece una piccola sorgente d’acqua semi nascosta da una pietra squadrata, denominata acqua di San Bartolomeo che, secondo racconti popolari, ha proprietà taumaturgiche.
Leggenda narra che questa acqua debba essere raccolta con un cucchiaio e mescolata all’acqua della sorgente del sottostante torrente Capo la Vena ed è proprio in memoria di questo antico rituale delle acque e della celebrazione del Santo che ogni anno, il 25 agosto, la statua viene portata in processione dal suo eremo sino a Roccamorice.
Una processione particolare che richiama gente da tutti i paesi nelle vicinanze.
La passeggiata verso l’eremo si svolge alle prime luci dell’alba e una volta giunti alla chiesa c’è una prima sosta per abbeverarsi alla sorgente al suo interno, in seguito, ci si avvia per la scala santa sino a valle, ai margini del torrente, dove si effettua una secondo sosta per far colazione tutti insieme prima di risalire verso l’eremo riprendendo così la processione. La statua è sorretta a turno sino a Roccamorice e tutti intonano canti per accompagnare San Bartolomeo.

La stessa statua torna poi al suo posto il 9 settembre, dopo aver dimorato due settimane all’interno della chiesa del paese.
Vale la pena scoprire questo luogo custodito tra le rocce della Maiella, dove è possibile restare seduti ad osservare la natura incontaminata, a sentirne il suono, i profumi e ritrovarsi avvolti da un senso di pace e serenità unici.

Comments